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"Randonneè di San Martino" 2021

09-11-2021 19:07

Fiab Monferrato Bike

Eventi,

"Randonneè di San Martino" 2021

"Randonneè di San Martino" la classica dedicata alle bici recumbent, trike bike e F1 a Pedali.

 

 

"RANDONNEE' DI SAN MARTINO"

La Classica d'Autunno delle Recubent Bike

Secondo la leggenda, durante un giorno freddo e piovoso, Martino di Tours (divenuto poi San Martino) vide per strada un mendicante seminudo e tremante, così, mosso da un sentimento di pietà, decise di donargli metà del suo mantello; improvvisamente il cielo si schiarì e il sole iniziò a scaldare come in estate. Per questo motivo quel periodo di novembre in cui la temperatura si fa più mite è famoso come Estate di San Martino. Sembrerebbe che per il 2021 San Martino non voglia portarci il sole, e l'Estate autunnale, almeno in Piemonte, quest'anno ce la scordiamo!

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L'Undici di Novembre si celebra la festa di San Martino e come ogni anno la domenica successiva è in programma la tradizionale Randonneè di San Martino, pedalata dedicata ai ciclisti più bizzarri con i loro "cavalli" d'acciaio quali le Recubent (Reclinate) le Bike Trike (non il semplice triciclo) e le favolose macchinine a quattro ruote chiamate le F1 a Pedali.

La pedalata è aperta a tutti i possessori di queste curiose biciclette (e non  solo) e  quest'anno torna in Monferrato; proprio nel piccolo borgo chiamato San Martino di Rosignano Monferrato.

Dopo il tipico biscotto di San Martino e un buon the caldo si parte alle ore 11.00 in punto (ritrovo alle ore 10.30). Ovviamente se le previsioni sono pioggia il 2021 San Martino lo salutiamo dal cuscino a casa! 

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Sara' un percorso prevalentemente pianeggiante, ma non troppo, difatti il dislivello totale è di 587 mt per una lunghezza totale di 43 Km. che si percorreranno lentamente senza agonismo.

La pausa pranzo si tiene alla Bio Cascina Trapella di Roncaglia ( a tre km. da San Martino) dove il Menu' speciale per i ciclisti (e i famigliari che accompagnano) offre un tipico menu' autunnale; salume cotto e crudo monferrino, flan di peperoni in bagna cauda, una favolosa Panissa e di dolce il tipico Bunet, accompagnato da acqua e vini locali (18 euro).

Ma il piatto forte è la Panissa Vercellese......

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Ma cosa sono le Recubent?

 

Solo poche persone oggi sanno che la corrente di interesse che sta ora travolgendo molte persone nel mondo per i recumbent, in effetti è solo una “rinascita” di ciò che era già una realtà tangibile alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento.

Infatti, nel 1934, l’evoluzione di ciò che sarebbe poi diventato recumbent, subì una brusca frenata e dovette far sistemare i modelli sino ad ora creati in cantina, a causa del fatto che fu vietato l’utilizzo del recumbent come bici da corsa. Questo divieto durò per 50 anni, finché i modelli originari non furono riscoperti dal professor David Gordon Wilson e dai suoi studenti, persone a cui tutti gli amanti dei recumbent sono eternamente grati.

Ma torniamo indietro nel tempo, a quel fatidico periodo che vide sbocciare le idee di tre persone, che sarebbero diventate i pionieri del recumbent: Charles e George Mochet (rispettivamente padre e figlio) e il ciclista Francis Faure.

Prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Charles Mochet costruì dei veicoli a pedale piccoli e molto leggeri per il figlio. Sua moglie infatti aveva notato che la bici usata a quel tempo era troppo pericolosa per il bambino, così Charles costruì un veicolo a quattro ruote a pedale regolabile e con la possibilità di portare un passeggero. Queste modifiche ridussero davvero il pericolo di precipitare, cosa tra l’altro facile con le bici dell’epoca. Nessuno poteva prevedere cosa poté portare questa invenzione: quel nuovo veicolo provò di essere eccezionalmente veloce.

Il piccolo Gorge si divertiva con il suo veicolo detto “Human Power Vehicle” (HPV) e faceva speso salire come passeggeri i suoi amici.

Presto, appena si sparse la voce, questo prodotto ebbe una grande richiesta e Charles Mochet decise di rinunciare alla ditta di automobili per dedicarsi integralmente alla costruzione degli HPV.

Ecco che nasce il "Velo Mobile", qui sotto la sua evoluzione in chiave moderna.

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Egli costruì una versione a 2 ruote, che sarebbe poi risultata una recumbent. Questo nuovo veicolo aveva 2 ruote da 50 cm, una ruota-base da 146 cm e un supporto sviluppato di circa 12 cm sopra al posto di guida ed adattabile all’altezza del conducente. Era possibile cambiare l’elevazione del posto a sedere e un viaggio mediamente impegnativo permetteva di sfruttarne al meglio le potenzialità.

Durante la costruzione delle sue recumbent, egli agiva razionalmente: studio, una lunga e accurata pianificazione e lo sviluppo selezionato dei modelli precedeva la costruzione di ogni componente. Con questi approfonditi studi, Charles Mochet voleva dimostrare che quel veicolo era più veloce ed affidabile di una bici “normale”.

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I ciclisti “convenzionali” non potevano nemmeno affiancare Francis e la sua recumbent. Rimasero sconvolti che quella buffa bicicletta potesse superarli tutti.

Francis Faure, uno dopo l’altro, batté ogni ciclista di prima categoria in Europa, approfittando dell’inequivocabile aerodinamicità della recumbent.

Solo un anno dopo il Velocar di Mochet guidato da Faure era imbattibile nelle gare dei 5000 metri.

In corse contro 3 o 4 ciclisti di spicco, egli li lasciava illudere per un po’ di poterlo battere, ma, ad un certo punto, faceva esordire tutte le qualità della recumbent, lasciando ai suoi avversari i podi più bassi.

La recumbent vinceva tante prove su pista quante su strada.

Paul Morand, un ciclista su strada, vinse nel 1933 la gara Parigi-Limoges proprio su una recumbent costruita da Mochet.

Ma il Velocar divenne il mezzo di locomozione a pedali più diffuso in Francia tanto è che ebbe un grande successo fino agli albori della seconda guerra mondiale.

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L'evoluzione delle Velocar, ai tempi nostri è quella delle "Formula 1 a Pedali" e dal 1986, in Italia si tiene un vero e proprio Campionato di F1 a Pedali, una vera e propria simulazione di gara di Formula 1 molto coinvolgente e spettacolare.
Si disputa solitamente in circuiti cittadini di una lunghezza che varia dai 300 ai 1000 metri da ripetersi 20-30 volte in base alla lunghezza del percorso. Le auto sono delle monoposto spinte esclusivamente con la forza delle gambe.

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Di quesi veicoli a pedali ne esistono varie specie; dal Trike Bike, una bicicletta a tre ruote basculanti ad alte prestazioni, alle Handbike, un particolare tipo di velocipede, che si muove tramite delle manovelle mosse grazie alle braccia umane, il Cargo bike, solitamente a tre ruote, un veicolo a pedali con cassoni più larghi e profondi anche per uso commerciale. Ma troviamo un mondo infinito di modelli, l'evoluzione del “Human Power Vehicle” di Charles Mochet sono veicoli a pedali utilizzati per il Record Mondiale di Velocità (Human Powered Speed Championship)

 

Todd Reichert, un ingegnere canadese che vive e lavora nella Silicon Valley, ha registrato il record di velocità nel 2016 sui 200 metri lanciati alla folle vocità raggiunta di 144 km/h ancor oggi imbattuto.

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