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UN METRO E MEZZO DI CIVILTA' NELLE STRADE DI FRANCIA

E IN ITALIA QUANDO ?

 UN MORTO OGNI DUE GIORNI

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BASTA MORTI INNOCENTI  SULLE STRADE ITALIANE

Sulle strade di Francia si possono trovare questi cartelli, belli grandi e dal significato intuitivo: se io (automobilista) sorpasso un ciclista, la distanza di sicurezza laterale è 1 metro e mezzo!

E in Italia, paese che detiene il poco onorevole primato nel tasso di motorizzazione?

L’esperienza quotidiana di chi sceglie la bici per i suoi spostamenti è di automobili, mezzi pesanti e purtroppo talora anche mezzi del servizio pubblico che accelerano e ti sfiorano a 10 cm. o anche meno. Ci vuole un nonnulla per finire sotto le ruote!

Tanto più che i bordi delle strade sono pieni di buche, cunette, tombini e altri ostacoli.

Ricordiamo che il codice della strada impone ai conducenti di mezzi motorizzati di rallentare quando sulla carreggiata ci siano ciclisti e pedoni e non di accelerare e sorpassare a tutti i costi, anche nelle strettoie!

A coloro che manifestano intolleranza verso ciclisti e pedoni vogliamo ricordare che le strade sono di tutti, che la mobilità non motorizzata deve essere tutelata e favorita poiché contribuisce a diminuire la morsa del traffico e che auto, moto, ecc. sono armi letali, da usare con la massima prudenza, per non mettere a repentaglio l’incolumità degli “utenti deboli” della strada.

LA MORTE DI DAVIDE REBELLIN E' SOLO UN CASO

Nel 2021 ci sono stati 180 ciclisti morti sulle strade, uno ogni due giorni, secondo i dati ASAPS, Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale. 

UNA STRAGE CHE TOCCA ANCHE I BAMBINI

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«Era un bambino vivace. Gli piacevano i Pokèmon ed aveva iniziato a giocare a calcio. Faceva le cose da bambino, insomma. Ed era altruista, un bambino attento agli altri».

 

La voce di papà Cristian è ferma mentre racconta del suo William. A poche ore dalla notizia più terribile della morte del piccolo, le sue parole danno vita ai ricordi. Anzi, dopo così poco tempo, sono ancora sensazioni, emozioni.

 

E con William è successo 377 volte (anno 2021), per un totale di 154 bambini morti e e 242 feriti. Basta sangue sulle strade!

1 METRO E MEZZO NON COSTA UN EURO, NON E' DI  PARTE POLITICA, E' SOLO UNA QUESTIONE DI CIVILTA'  

 

 

 

Proposta di Legge presentata 8 novembre 2022 – 22 giorni prima la morte di Rebellin

 

Ecco l'intervento alla Camera dei Deputati  dell’Onorevole Mauro Berruto

 

"Onorevoli colleghi, Onorevoli colleghe,

Un aeroplano pieno di persone ogni anno inesorabilmente si schianta nel nostro Paese. È pieno di ciclisti.

 

Dal 2018 oltre 1.110 morti in media 225 ciclisti morti all’anno. Non solo atleti, corridori, ma donne, pensionati, ragazzi che andavano scuola, bambini. È una mattanza. In Italia, quando va bene, un ciclista muore investito ogni due giorni.

 

Cinque anni fa abbiamo pianto Michele Scarponi, oggi piangiamo Davide Rebellin: due straordinari e famosi campioni. Ma poche ore dopo Rebellin è morto nello stesso orrendo modo Manuel Lorenzo Ntube, un ragazzo di 16 anni, promessa del Padova Calcio. Chi sarà la prossima vittima?

 

C’è un senso che noi, Onorevoli colleghi, possiamo dare a queste tragedie? Sì, c’è: il senso che da quest’aula possiamo dare è quello di portare a termine una battaglia combattuta da anni da tante persone che hanno perso i loro cari. Un’azione richiesta, dopo la tragedia di Davide Rebellin, anche con una lettera al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, alla Premier Giorgia Meloni, firmata da tanti sportivi e persone che amano la bicicletta.

 

Quelle persone chiedono una legge: una modifica al Codice della Strada che imponga la distanza di un metro e mezzo nell’operazione di sorpasso di un ciclista: esattamente come succede in tanti paesi europei.

150 centimetri che fanno la differenza fra la vita e la morte, ma soprattutto inizierebbe a cambiare la cultura di un paese dove la strada è un campo di battaglia.

La strada invece è di tutti. E se tutti devono rispettare chi si muove lungo una strada c’è una differenza: un ciclista magari fa spazientire un automobilista, lo fa tardare 5 minuti.

 

Ma un automobilista distratto e nervoso ha fra le mani un’arma che può uccidere un ciclista.

Onorevoli colleghi, firmiamo insieme le poche righe di questa legge: un metro e mezzo non costa un euro, non ha bandiere, non ha parte politica. È solo una questione di civiltà e di volontà: la nostra volontà, in memoria di Michele Scarponi, Davide Rebellin e di migliaia di altre vittime. Prima della prossima tragedia.

 

 

 

 

​CLICCA NELL'IMMAGINE QUI SOTTO PER VEDERE L'INTERVENTO DELL'ON. MAURO BERRUTO

 

 

 

 

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