Trekking in Val Vogna
Estate torrida? Voglia di una fresca gita in Montagna?
Domenica 11 luglio 2021 un bel Trekking a piedi con Guida Escursionistica, su un sentiero in Val Vogna che ha avuto nel passato grande importanza economica per tutta l'alta Valsesia, poiché è stata per secoli la strada del commercio e degli emigranti verso la Valle d'Aosta, la Svizzera e la Francia.
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Il Percorso, per esigenze di gruppo, è stato modificato; il dislivello complessivo è di 650 mt. (andata e ritorno) e si arriverà nel bel Pianoro di Alpe Larecchio (1905 mt.) dove si trova l'Agriturismo Alpe Larecchio, luogo incantevole, natura incontaminata e immersa nel silenzio. Presso l'agriturismo si può gustare una polenta deliziosa cotta sul fuoco a legna , formaggio, ricotta e carne, e tutte le verdure coltivate dall'Azienda Agricola nel loro orto di alta montagna.
La manifestazione potrebbe essere annullata il giorno prima se le condizioni metereologiche sono negative.
Da Casale M.to si parte presto per il trasferimento in auto (ore 6.00) fino a Riva ValDobbia, dove ci si può trovare per la partenza a piedi alle ore ore 8.00. La Difficoltà è inicata nella scala come categoria E (Sentiero Escursionistico) il sentiero è di media facilità e quindi accessibile anche a famiglie con bambini.
Equipaggiamento : Scarpe / Scarponi da trekking obbligatori, abbigliamento a strati con anche con indumenti caldi, Giacca impermeabile, Zaino con acqua e cibo ( sarà possibile mangiare qualcosa al rifugio), bastoncini consigliati.
Obbligo di avere con se la mascherina da indossare all’occorrenza.
Info Luca 3409615607 o info@fiabmonferrato .i
La Val Vogna, valle fluviale, particolarmente selvaggia, stretta e incuneata tra le montagne, è attraversata dall’antica strada che per secoli ha collegato Riva Valdobbia con Gressoney e la Francia, luogo di transito di molti emigranti, che per secoli hanno varcato il Colle Valdobbia in cerca di fortuna. Un territorio con una natura selvaggia ma amica, in cui l’antropizzazione si fonde equilibrata con gli elementi naturali. La valle è disseminata di splendidi borghi Walser e da numerosi piccoli oratori di notevole importanza storico-culturale. Rilevanti l’oratorio di San Grato della Peccia e, poco oltre, il ponte detto di Napoleone, costruito dai soldati francesi al comando del Generale Lecchi (un’armata di 2561 uomini), di passaggio nella valle nel maggio del 1800. I primi documenti concernenti gli insediamenti urbani della Valle Vogna risalgono al 1325, nello specifico all’abitato della Peccia, primo nucleo colonizzato da Walser provenienti da Verdobi (Gressoney Saint Jean), località da cui mosse la colonizzazione della Valle Vogna.
Le Terre dei Walser
I Walser (contrazione del tedesco Walliser, cioè vallesano, abitante del canton Vallese) sono una popolazione di origine germanica che abita le regioni alpine attorno al massiccio del Monte Rosa. Definiscono la loro parlata Titsch, Töitschu o Titzschu, termini imparentati con il tedesco standard Deutsch.
Circa otto secoli fa si è stanziata pacificamente, ai piedi della grande montagna, una piccola comunità di origine germanica proveniente dall'Alto Vallese e dedita principalmente all'agricoltura e alla pastorizia. Si tratta dei Walser, che oggi risiedono - in numero di poche migliaia - principalmente nelle località di Gressoney, di Alagna, di Rimella, di Macugnaga e della Val Vogna.
La Storia non ha ancora chiarito tutti gli interrogativi legati alla comparsa dei Walser nelle vallate alpine italiane: le fonti attendibili sono del tutto mancanti e i primi cenni documentali giunti sino a noi accennano alla presenza di quelle persone, definendole semplicemente come "forestiere". Per quanto concerne in particolare l'Ossola e la Valsesia, c'è chi ipotizza che i Walser furono chiamati, all'incirca nel XII secolo, dal vescovo di Novara, o dai Conti di Biandrate (che avevano possedimenti e influenza anche al di là del Monte Rosa), ad occupare quei luoghi per mettere fine ai dissidi, anche cruenti, che opponevano da sempre i Valsesiani alle genti della Valle Anzasca per il possesso e lo sfruttamento dei più alti pascoli.
Le case walser ancora ben conservate ed esistenti nelle varie frazioni dei comuni di Alagna e di Riva Valdobbia, sono forse poco più di un centinaio e, da qualche decennio, godono finalmente di una certa tutela architettonica ed artistica. Le più antiche risalgono al XVI e al XVII secolo e qualcuna è stata recentemente restaurata con maestria e amore, mantenendo pressoché intatto il suo fascino originale. Altre, purtroppo, mostrano i segni di un antico abbandono o di deturpazioni architettoniche apportate nello spirito di una moderna abitabilità.